lunedì 2 giugno 2008

UN BUON SERVIZIO DEL TGR TOSCANA

Gli esami di qualifica in un Istituto professionale alberghiero
Giornali e televisione si occupano quasi sempre di scuola per fatti eclatanti e delinquenziali. Raramente lo fanno con il fine di presentare la realtà scolastica nella sua quotidianità e in ciò che essa riesce a proporre di buono e di speciale nella formazione dei giovani. In particolare sul tema della formazione professionale, almeno in televisione, non ci risulta sia mai stata aperta, almeno negli ultimi lustri, alcuna finestra. Pertanto l’elegante servizio su un istituto professionale alberghiero della provincia di Firenze, mandato in onda oggi 2 giugno dal Tg regionale, è una gradita e apprezzata sorpresa. A dire il vero questo telegiornale, negli ultimi tempi, si occupa con una certa regolarità di ciò che accade nel mondo scolastico e lo fa in genere con professionalità. Anche di fronte a episodi che immergono la scuola nella cronaca nera, dobbiamo dare atto che ha sempre evitato la ricerca ad effetto dello scandalistico e del morboso, rispettando così innanzitutto gli studenti, siano essi adolescenti o, a maggior ragione, bambini.Ma tornando al servizio sull’istituto alberghiero, ci piace altresì sottolineare quanto è emerso a proposito della validità di un indirizzo di studio votato alla formazione professionale dei giovani. Dalle risposte degli studenti è emerso con chiara evidenza come sia possibile, in tre anni, garantire una buona preparazione, dando così ai ragazzi delle serie motivazioni sia per poter continuare gli studi che per avviarli in modo consapevole al mondo del lavoro. Dal servizio ci è sembrato di cogliere quanto l’ordine, la sicurezza e la consapevolezza che i ragazzi dimostrano nello svolgere i loro compiti siano una bella garanzia per il loro futuro. Ma quel loro ordine, quella loro sicurezza e consapevolezza dimostrano anche che insieme ai futuri professionisti del settore alberghiero, sono stati formati i futuri cittadini, già in grado di riconoscersi in un sistema fatto di regole, di rispetto reciproco e di consapevolezza che facendo bene il proprio lavoro si conquista, come scriveva Primo Levi, il “tipo di libertà più accessibile, più goduto soggettivamente, e più utile al consorzio umano…” (La chiave a stella).
GdF

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